Perché scrivo poesia

Non sono bravo con i sentimenti quanto con le parole vorrei incontrare l’Amore come si legge una poesia nel silenzio ma poi non saprei di quale retorica far uso col mio dire o col pensiero lacunoso sarebbe il mio lessico inesatta sarebbe la parafrasi di ciò che sentirei e poi sembrerebbe imbarazzante ogni traduzione perché in tutto ciò il senso vaga in male o bene non trova dimora fissa come spesso il mio sentire a volte inganna con grandi pretese e sciocche inettitudini che con la morale della mia storia mi lasciano nell’infimo traguardo della sconfitta imposta dal caso col dolore già a me inferto senza giustizia pur se dal buono che c’è in me realizzo in me la vita vera la mia morte è coronata di lemmi che limitano le mie idee migliori al ricordo della mia coscienza in subbuglio se fosse vivente direi lasciala andare e vattene in altri luoghi voglio meditare l’amore vero quello autentico che non tradisce nessuno semplice e quasi immateriale come si legge una poesia ad un pubblico che poi sia plaudente per la gioia fino a scoprire che nell’eternità e nell’infinito non c’è luogo in cui esso non possa essere contemplato senza il bisogno di autorità e di opposizioni.

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