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Visualizzazione dei post da settembre 3, 2020

L'ideologia della follia

(Possibile Discorso con uno Psichiatra) Prendi una singola parola sbagliata e dirigerai la follia meno ambita, credi forse che questo mondo possa vivere senza noi? Pazzo, disturbato, malato o qualsiasi cosa tu creda d’essere. Io non provo mai arroganza , la mia bontà è perfetta come quella del padre eterno. Credi davvero che l’umanità possa vivere senza psichiatri e medici? (Risata del pazzo con risposta) Il linguaggio è solo linguaggio e il padre eterno non è tuo servo. Tu non sei un Dio. Lottare per il bene e dare conforto non è l’enfasi del perdono e la sua ostentazione. Voi portate il disagio al cospetto della legge e fingete il perdono dei folli, con la follia socio-giurisdizionale e l’ipocrisia del credo politico? Siete miseri laici, o miseri non credenti, ma se credete siete solo dei pazzi miscredenti della realtà, la società è adattamento alla follia. Voi fate produrre l’involuta riluttanza alla fede, nella vita che tanto volete proteggere e il porto della morte non lo sapete

Preghiera dello psichiatra idolatra

Dio Pharmacon che sei nelle farmacie, sia prescritto il tuo nome, venga la tua follia, sia fatta la tua autorità. Dacci oggi il nostro lucro quotidiano. Salvaci dai debiti come noi salviamo i nostri debitori e non abbandonarci alla povertà, ma liberaci dal male. Sanità!

Son un gran viaggiatore(il Senso)

Vado dove mi porta questo vento, son un gran viaggiatore, vinsi coi sogni questa realtà! Fui poi trasportato per un errore oltre questa verità, laddove trovo la meta che invento, da solo col mio intento: la vita che noi lasciamo passare. Senza poi domandarmi dove andare, perché la natura già ci risponde e la mente poi confonde, se troppo fermi vogliamo restare. Ci stimola pensare, anche senza padronanza, però dire: son già qui e so chi sono! È un male che avanza, diventa inutile pure il perdono... L'errore fu credere, che poi se ne vada via, quel dolor che il Fato con le sue prove, poi ripose in ragion mia e così proseguendo senza un dove... Mi finsi poeta e scrissi senza un come... Ch'io sia non ha un suo nome, nel tempo s'è disfato, posso viver per pura concezione, dagli Dei son amato, sono chi dona sempre un'occasione in questo infinito creato...

Giorni persi

Giorni persi che dolore mi danno con gemiti di pace e chiedo amore però non so a cosa questi stanno un aulico pensiero che poi muore e poi passera forse ancora un anno e non avrò che lo stesso livore che i miti della vita si sa vanno nella disdetta e il suo acre odore non di retorica si nutre un poeta fraintendere un verso pesa e duole ma non voglio un mal che poi si profeta datemi un pensiero che sia d'atleta che amare non serve solo a far prole ed ora che penso e ben si decreta Consumerei le suole, pur di correre in contro ad un amore che non sia solo perso ad ore ed ore.