Post

Sogno

Sogno di un viaggio, in una notte inquieta nel cammino, in una notte inquieta nel cammino, in una notte inquieta nel cammino. La strada è un miraggio, in una notte inquieta nel cammino, in una notte inquieta nel cammino, in una notte inquieta nel cammino. Cerco la mia lei attraverso le stelle, ma non trovo che in me un solo incanto, il tempo passato mi da la via ma inseguo me stesso in questo cielo Sogno di un viaggio, in una notte inquieta nel cammino, in una notte inquieta nel cammino, in una notte inquieta nel cammino. Stregato dal nulla vago perenne, nel vuoto che un amore m’ha donato, il tempo passato mi da la via, ma inseguo me stesso in questo cielo che mi ha già ingannato. Sogno di un viaggio, in una notte inquieta nel cammino, in una notte inquieta nel cammino, in una notte inquieta nel cammino. La strada è un miraggio, in una notte inquieta nel cammino, in una notte inquieta nel cammino, in una notte inquieta nel cammino. Il me stesso che trovavo scompare, (in una notte

Lavori in corso

I. Se perdendo cotanto del tuo senno, non trovi strada che non porti ad esso e cerchi, la vita che resta, al cenno, dimenticando te stesso e indefesso... II. Di chi coglie dal viso la paura, e fabbrica un sorriso che è di ferro, sulla loro sorte, più cruda, pura, edifica e costruisci ben a sterro... III. Reca a loro il luogo dell’isteria, lasciali al cordoglio della lor vita, spingi oltre, dove giace, la follia, e misura il lor passo dove invita… IV. Sentirai gemere stolte ragioni, rivedrai nel tempo che li sgomenta, nel passare di, inutili, Stagioni, l’insana gioia che poi li tormenta… V. Al tratto della vita che il Mito pone come senso d’un patto innominato, da un Essere che, da noi, poi ripone, ma non dona altro che ciò che è stato, VI. quel dimenarsi che l’orgoglio alterna di sovente in mente e qui morale: della Natura, che in vero, qui governa, e lascia al bene un raffinato male… VII. Produci poi la speme del dissenso, e troverai prigioni molto in voga, costruendo, senza tre

Un soffio vermiglio nel vento

I. E se io fossi com'è nel pianto che induce e in esso incarnassi ogni dì che riduce? In quanto mi illudo, soavemente alludo, per così dire, a ciò che va' e desolatamente gravida il mimo astuto, gran maestro d'ogni arte e simmetria d'ogni vita..., forse chiamerei, ma conoscerei il dono della consolazione? Vedrei il provvidente che ad ogni dì rende ed in sua presenza la sua stessa evanescenza? Direi che il silenzio è il grappolo maturo oltre il ramo, è il frutto che attende in sua mano fra appigli e lacrime, senza che esso possa darsi a soddisfare l'amarezza. Eppoi mi chiederei, come, perché mai, quando continuare a sorridere affinché lieve e docile un viso mostri resa? II. Ma se io fossi com'è nel riso, divertito e compiaciuto, ma proiezione d'ogni dove, inappagato, insoddisfatto, l'emanazione, come dire, d'ego ed es, che trovandolo si attende, dove vedrei l'idilliaco amare di Dei mai vissuti? Di un unico sempre acceso e già vivente, che verte a

Quale paura (se la vita è una per tutti)

Qui non so quale paura mi prenda, troppo tempo a pensare qui invano, non so perché la vita poi s'arrenda, se d'amore il pensiero è strano. Tutto rinuncio purché non offenda, con questo sentire per niente arcano, che alla fine poi non si pretenda, e il mio dire poi non diventi vano. Una poesia non ha molta sostanza, che molti sentimenti rende affini, per pensarla come vana speranza... La vita non si mostra con distanza, procede sempre per passi vicini, dei lor amanti con tanta costanza...

Dstruido amor.

Yo quiero percibir la soledad, siempre, en mi estupido pensamiento, donde està la felicidad, por recordarla, en la olvidada emocion de un amor? Que no se puede desear, tener, cada dias contigo, no solo palabras, el trabajo de la vida contigo, vivir... Yo quiero amar en la misma manera que tu puedes ahora, en el momento que tu estas feliz de vivir, tu puedes reir, de mucho gusto, de mi corazon aplastado por ti, si tu lo quieres... En lo abandon de mi... Yo puedo percibir la tristeza, por toda mi vida, y no entenderè, ningun otro amor, si tu lo quieres, porqué tu no la quieres desde mi... En la realidad que es la perfecion de la vida... Donde està cognicion de amor, si yo no puedo estar feliz contigo? Si yo no puedo desearte en mi lado, tu puedes estar en mi lado en la distancia? No, tu no puedes, esta poesia no habla, tu eres un destruido amor que en las palabras, hace pasar mi vida, en dolor de vivirla. Un amor que no existe, la vida pasa, y la locura de vivirla no se puede terminar.

Immagine

Già, certo, è Il tempo, la sola misura che diamo non è che pensiero, nella mente non c'è e non ci sarà mai sembra un senso che fugge via lontano una corsa contro il destino ben riposto alla soglia ma quando rimane un attimo soltanto di senno il silenzio invade la mente e avviene la visione dove siamo noi se non nell'eternità del caso? Noi siamo immagine, memoria di ciò che è stato, è e sarà... Ora e se vogliamo per sempre...

Mi dispiace

Mi dispiace d'essere un mio errore, non vedere altro che un me stesso, che prova di questa vita l'orrore, e non c'è altro che così confesso... Mi dispiace d'essere un altro dolore, se il perdono non mi è proprio ammesso, avrò solo del mio pianto il sapore, ed un anima somigliante al gesso... Il tempo non basta mai per vivere, fugge il senno come essa lo propone, quanto a me che so soltanto scrivere. Non so più quale senso trascrivere, che adesso in vero ben non si dispone, perché con me poi non so convivere...