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Quale paura (se la vita è una per tutti)

Qui non so quale paura mi prenda, troppo tempo a pensare qui invano, non so perché la vita poi s'arrenda, se d'amore il pensiero è strano. Tutto rinuncio purché non offenda, con questo sentire per niente arcano, che alla fine poi non si pretenda, e il mio dire poi non diventi vano. Una poesia non ha molta sostanza, che molti sentimenti rende affini, per pensarla come vana speranza... La vita non si mostra con distanza, procede sempre per passi vicini, dei lor amanti con tanta costanza...

Dstruido amor.

Yo quiero percibir la soledad, siempre, en mi estupido pensamiento, donde està la felicidad, por recordarla, en la olvidada emocion de un amor? Que no se puede desear, tener, cada dias contigo, no solo palabras, el trabajo de la vida contigo, vivir... Yo quiero amar en la misma manera que tu puedes ahora, en el momento que tu estas feliz de vivir, tu puedes reir, de mucho gusto, de mi corazon aplastado por ti, si tu lo quieres... En lo abandon de mi... Yo puedo percibir la tristeza, por toda mi vida, y no entenderè, ningun otro amor, si tu lo quieres, porqué tu no la quieres desde mi... En la realidad que es la perfecion de la vida... Donde està cognicion de amor, si yo no puedo estar feliz contigo? Si yo no puedo desearte en mi lado, tu puedes estar en mi lado en la distancia? No, tu no puedes, esta poesia no habla, tu eres un destruido amor que en las palabras, hace pasar mi vida, en dolor de vivirla. Un amor que no existe, la vida pasa, y la locura de vivirla no se puede terminar.

Immagine

Già, certo, è Il tempo, la sola misura che diamo non è che pensiero, nella mente non c'è e non ci sarà mai sembra un senso che fugge via lontano una corsa contro il destino ben riposto alla soglia ma quando rimane un attimo soltanto di senno il silenzio invade la mente e avviene la visione dove siamo noi se non nell'eternità del caso? Noi siamo immagine, memoria di ciò che è stato, è e sarà... Ora e se vogliamo per sempre...

Mi dispiace

Mi dispiace d'essere un mio errore, non vedere altro che un me stesso, che prova di questa vita l'orrore, e non c'è altro che così confesso... Mi dispiace d'essere un altro dolore, se il perdono non mi è proprio ammesso, avrò solo del mio pianto il sapore, ed un anima somigliante al gesso... Il tempo non basta mai per vivere, fugge il senno come essa lo propone, quanto a me che so soltanto scrivere. Non so più quale senso trascrivere, che adesso in vero ben non si dispone, perché con me poi non so convivere...

Istanti felici

Vorrei ricordare istanti felici, ma poi non ricordo più chi sono, restano solo parole attrici, a riportare un senso a basso tono. Nei pensieri ancora più infelici vorrei un fine che sia assai più buono, però nella mia mente e questi uffici, strofe che dal loro trattato suono... Vedo la vita passarmi davanti, la memoria qui più a nulla giova, e dimentico i passati miei istanti. Ma poi rileggo fra le righe i tanti, sciocchi ricordi che la mente prova, e non so più vivere tali vanti.

Vita eterna

Se immortale il dì volessi incontrare ma quanto tempo potrei ripensarti, se vivendo il dì potessi fermare, e vita eterna potessi donarti.... Tu rifiuteresti per non amare, il pazzo che qui vorrebbe parlarti, ma sciocco io o tu che vuoi odiare? Allora di vita resta a stancarti... Ma non puoi veder le stelle ancora, più vicine di quanto dir si possa? Per il tempo che passa e non per ora. Potresti far tu la più bella mossa, ma fammi crepare se ciò ti onora, ma senza te è per sempre una fossa...

Anime in viaggio

(intro strumentale e parlato) La vita è infinita… La vita è infinita… (strofa 1) Camminando vedo la strada, con sguardo incerto, a passo lento, non sapendo dove andare, dove stare, alla luce di un domani, chiedo a me stesso ciò che sento, per stravolgere i miei piani e tornare un po’ ad amare e vivere comunque vada, (ritornello) camminando, camminando, sulla strada, inciampando, in un destino che a noi mai non bada siamo anime in viaggio [x2] (ponte) oltre l’uscio del mattino, oltre il miraggio della verità oltre la terra e il mare, il casino, del cielo e questa nostra realtà (strofa 2) Qualsiasi cosa poi accada, col mio sconcerto, al cielo mento, non capendo dove guardare, oltre il mare, alla riva in cui rimani, siedo a qui per lì non contento, per dirigere queste mani a cercare ed un po’ trovare a mostrare una storia rada (ritornello) camminando, camminando, sulla strada, inciampando, in un destino che a noi mai non bada siamo anime in viaggio [x2] (ponte) oltre l’uscio del mat...